Ciao, ragazzi!
Finalmente sono riuscita a elaborare un post su uno dei più grandi cantanti e compositori italiani degli ultimi tempi chiamato Lucio Battisti (Poggio Bustone, 5 marzo 1943 – Milano, 9 settembre 1998). Confesso che non è stato facile scrivere queste poche parole su di lui: parlare di Lucio è, per me, una grande sfida perché non sono cresciuta con le sue canzoni, e quindi tutto il sentimento che ho verso di lui e tutta l’emozione che provo, quando lo sento, sono maturati dentro di me allo stesso tempo che interiorizzavo la lingua italiana.
Appena arrivata in Italia, ho conosciuto la sua opera – così la dobbiamo definire -, e subito mi sono accorta che lui, dopo tanti anni dalla sua scomparsa, era (ed è) ancora molto presente nel cuore degli italiani, dai più grandi ai più giovani che magari non erano nemmeno nati, quando lui morì. Lucio Battisti – quel ragazzo così timido e introspettivo – seppe coniugare, in un modo assai originale, “la vena melodica tipica della canzone italiana con sonorità, arrangiamenti e tratti ritmici speciali ispiratosi nel rhythm and blues, nel rock, nei ritmi latini e tanto altro ancora”. Dal 1965 al 1980, grazie al sodalizio con Mogol, Battisti rilancia temi allora ritenuti esauriti o considerati poco rinnovabili come: i coinvolgimenti sentimentali e i piccoli avvenimenti della vita quotidiana. A partire dal 1969 incomincia a interpretare le proprie composizioni, senza, però, smettere di comporre brani destinati ad altri cantanti, collaborando, soprattutto, con Mina Mazzini.
I giardini di marzo, brano che ho scelto per voi, è soltanto una delle sue canzoni più famose e note, poiché ce ne sono tante altre come Emozioni, 29 settembre, E penso a te ecc. Come sempre, ho fatto la versione/traduzione in lingua portoghese (la mia lingua materna), ma devo dirvi che non è stato mica facile tradurre queste parole cariche di sentimento, immagini e metafore non usuali; ma ci ho provato! Il testo fu scritto da Mogol, in chiave autobiografica, poiché parla degli anni difficili della sua infanzia nel dopoguerra, tra tanta povertà e difficoltà a livello familiari ed esistenziali.
Giardini di marzo
(Jardins de março)
Lucio Battisti
Il carretto passava e quell’uomo gridava “gelati” | A carrocinha passava e aquele homem gritava “sorvete” |
al 21 del mese i nostri soldi erano già finiti | no 21o (dia) do mês o nosso dinheiro já tinha acabado |
io pensavo a mia madre e rivedevo i suoi vestiti | eu pensava na minha mãe e revia os seus vestidos |
il più bello era nero coi fiori non ancora appassiti | o mais bonito era preto com flores ainda não murchas |
All’uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri | Na saída da escola os meninos vendiam os livros |
io restavo a guardarli cercando il coraggio per imitarli | eu os ficava olhando, buscando a coragem para imitá-los |
poi sconfitto tornavo a giocar con la mente i suoi tarli*
* Tarlo – senso fig. “pena persistente, che non dà pace e rode l’animo” |
depois, derrotado, eu continuava a jogar com a cabeça cheia de preocupação
|
e alla sera al telefono tu mi chiedevi perché non parli | e de noite, ao telefone, você me perguntava por que você não fala |
Che anno è che giorno è | Que ano é, que vida é |
questo è il tempo di vivere con te | este e o tempo de viver com você |
le mie mani come vedi non tremano più | as minhas mãos, como você vê, não tremem mais |
e ho nell’anima | e tenho na alma |
in fondo all’anima cieli immensi | no fundo da alma céus imensos |
e immenso amore | e imenso amor |
e poi ancora ancora amore amor per te | E depois ainda, ainda amor por você |
fiumi azzurri e colline e praterie | rios azuis e colinas e pradarias |
dove corrono dolcissime le mie malinconie | onde correm docíssimas as minhas tristezas |
l’universo trova spazio dentro me | o universo encontra espaço dentro de mim |
ma il coraggio di vivere quello ancora non c’è | mas a coragem de viver, esta ainda não existe |
I giardini di marzo si vestono di nuovi colori | os jardins de março se vestem de novas cores |
e le giovani donne in quei mesi vivono nuovi amori | e as jovens mulheres, naqueles meses, vivem novos amores |
camminavi al mio fianco e ad un tratto dicesti “tu muori” | você caminhava ao meu lado e, de repente, me disse: “você morre” |
se mi aiuti son certa che io ne verrò fuori | se você me ajudar, eu tenho certeza que conseguirei sair disso |
ma non una parola chiarì i miei pensieri | mas nem uma palavra desanuviou os meus pensamento |
continuai a camminare lasciandoti attrice di ieri | Continuei a caminhar, deixando-a como atriz de ontem |
Che anno è che giorno è | Que ano é, que vida é |
questo è il tempo di vivere con te | este é o tempo de viver com você |
le mie mani come vedi non tremano più | as minhas mãos, como você vê, não tremem mais |
e ho nell’anima | e tenho na alma |
in fondo all’anima cieli immensi | no fundo da alma |
e immenso amore | e imenso amor |
e poi ancora ancora amore amor per te | e depois ainda, ainda amor por você |
fiumi azzurri e colline e praterie | rios azuis e colinas e pradarias |
dove corrono dolcissime le mie malinconie | onde correm docíssimas as minhas tristezas |
l’universo trova spazio dentro me | O universo encontra espaço dentro de mim |
ma il coraggio di vivere quello ancora non c’è | mas a coragem de viver, esta ainda não existe |
Arrivederci e buon ascolto!
🙂
"Mi piace""Mi piace"
Eu gostei muito! Obrigada.
Sono italiana e molto sorpresa del tuo interesse per Lucio. Lo adoro anch’io.
Ottimo lavoro!
Ti prego continua….
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ciao, Lu! Grazie del commento :), Lucio Battisti per me è un vero idolo.
Sai parlare il portoghese?
Un caro saluto!
"Mi piace""Mi piace"