Una lingua o tante lingue: i prestiti linguistici

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Ciao, ragazzi!

Qualche settimana fa, abbiamo imparato che la lingua italiana discende dal latino e dal dialetto fiorentino. Nel nostro post di oggi, invece, conoscerete alcune parole originarie da altre lingue che sono entrate a far parte del patrimonio linguistico italiano nel corso dei secoli. Ormai usiamo parole come zaino, angelo e complimento senza renderci conto che sono ereditate, rispettivamente, dal tedesco, dal greco e dallo spagnolo.

La lingua italiana, come vedremo, si è arricchita attraverso le parole provenienti dalle lingue dei popoli con cui gli italiani sono stati a contatto per ragioni storiche, politiche, economiche, culturali. Questo procedimento viene chiamato di prestito linguistico (o forestierismo), cioè, l’adozione di parole, strutture sintattiche o fonemi che entrano a far parte di una determinata lingua.

I prestiti possono essere:

  1. Adattati – le parole prese da un’altra lingua vengono adattate alla fonologia e alla morfologia della lingua che la accoglie: bianco (dal germanico blank), bicicletta (dal francese bicyclette) e treno (dall’inglese train), per esempio, sono diventate vere parole italiane, non più riconoscibili come straniere.
  2. Non adattati – le parole prese da un’altra lingua non subiscono mutamenti fonetici e morfologici, e quindi sono invariabili: film e sport (dall’inglese), boutique (dal francese), bitter e würstel (dal germanico).
Una piccola lista con i prestiti più importanti della lingua italiana

a) germanici – agguato, ciuffo, panca, federa, albergo, zaino, giallo, ecc.

b) greci e bizantini – angelo, battesimo, anguria, basilico, androne, ecc.

c) arabi – algebra, cifra, almanacco, canfora, magazzino, tara, tariffa, ecc.

d) provenzali e francesi – ostello, damigella, coraggio, ragione, filetto, ecc.

e) spagnoli – baciamano, flemma, bottiglia, lazzarone, vigliacco, appartamento, ecc.

f) prestiti angloamericani – treno, radicale, fan, computer, hobby, golf, puzzle, ecc.

g) prestiti di altra provenienza: pompelmo, apartheid, iceberg, stoccafisso, ecc. (olandese); zar, steppa, tundra, taiga, rublo, Sputnik, ecc. (russo); marmellata, casta, samba, bossa nova, lambada (portoghese; le ultime due dal portoghese dal Brasile); alleluia, amen, Messia, cabala, ecc. (ebraico); chimono, geisha, ikebana, samurai, karatè, judo, ecc. (giapponese); boomerang, canguro, koala, ecc. (australiano).

Siate curiosi, ragazzi! Incominciate a fare voi stessi delle ricerche etimologiche riguardo alle lingue che studiate!

Arrivederci e buono studio 🙂

Claudia Valeria Lopes

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Pubblicato da Cláudia Valéria Lopes

Cláudia Valéria Lopes è nata a Rio de Janeiro, Brasile. Nel 2001 si laureò in Lingue straniere (portoghese e italiano) presso l’UFRJ – Universidade Federal do Rio de Janeiro. È traduttrice e insegnante di portoghese e italiano. Ha vissuto in Italia per sette anni, periodo in cui ha potuto approfondire le sue conoscenze della lingua italiana e dare continuità ai suoi studi. Ha lavorato per due anni come lettrice di lingua portoghese (norma brasiliana ed europea) presso l’Università degli Studi di Bari. Dal 2009 vive in Svizzera, dove lavora nel campo dell’e-learning, traduttrice (le sue lingue di lavoro sono: portoghese, italiano, inglese e tedesco) e insegnante di portoghese e italiano. Claudia è fondatrice, amministratrice e redattrice del Blog, della pagina Facebook di Affresco della Lingua Italiana e del canale Youtube. Nel 2021 ha conseguito un master in Didattica della Lingua Italiana come lingua seconda presso l'università E-Campus.

11 pensieri riguardo “Una lingua o tante lingue: i prestiti linguistici

    1. Grazie, Silvana. Ma non ti dimenticare: si dice “mi è piaciuto”. Guarda negli archivi dei post precedenti, poiché ce n’è uno esattamente su “mi piace e mi piacciono”. Un caro saluto!

  1. Mi piacciono e mi aiutanno moltissimo tutti i tuoi post, Claudia!
    Sono una brasiliana innamorata dell’Italia e della lingua italiana!

  2. Mi piace veramente e vi seguo. Parlo un po’d’italiano e lo leggo senza difficoltà. Ma vorrei sapere di più per trasmettere alle mie alunne (ne ho appena tré).

      1. Si, sí. Sono un’insegnante d’italiano. Ma lo faccio a casa. Sono quattro le mie alunne e tutte e quattro hanno più di cinquanta anni. Mi piace avvicinare la lingua italiana alle persone che s’interessano tanto. Io non sono di origine italiana. Mi piace e amo l’italia. Ho degli amici lì.
        Tanti cari saluti. Herminia.

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