Fino (sino) e finché – qual è la differenza?

fino-e-finche

Ciao a tutti!

Qualcuno di voi mi ha chiesto di spiegare qual è la differenza tra “finché” e “fino”. Prima di tutto, dovremo capire quale funzione possono svolgere all’interno della frase e se possono essere sinonimi, va bene?

1) Finché è una congiunzione che indica “fino a quando, per tutto il tempo che” ed è usata per introdurre proposizioni temporali con il verbo al modo indicativo o congiuntivo:

a) Anna, puoi rimanere qui finché vuoi/vorrai, mi farebbe molto piacere avere la tua presenza ancora per un po’.

b) Amore mio, ti aspetterò finché tu sia pronta, sei la donna della mia vita.

c) Non è riuscito a riconoscerlo finché non ha visto una sua foto sul giornale.

d) Finché c’è vita c’è speranza.

Attenzione: in questo caso, “finché” può essere sostituito da “fin quando/fino a quando“.

2) Fino è un avverbio ed è adoperato davanti a un altro avverbio o forma avverbiale, con alcune preposizioni o espressioni dal valore preposizionale. Sicuramente avete già visto le forme tronche fin e sin (fino e sino).

Il troncamento o apocope (dal greco apokopḗ ‘taglio, amputazione’) è la caduta di uno o più suoni in fine di parola: fior per fiore, san per santo.

L’avverbio fino introduce il termine ultimo di una distanza, nello spazio o nel tempo:

a) Fin dove vuoi arrivare con tutta questa storia?

b) Sin dove va la sua cattiveria?

c) Non ce l’ho fatta ad arrivare fino a casa con tutta quella neve.

Può essere usato anche come sinonimo di “persino, pure, anche“, spesso in unione con l’avverbio troppo:

a) Sono stato fin troppo buono con te; non meritavi il mio aiuto.

A proposito, nell'italiano contemporaneo la grafia giusta è "finché" e non "fin ché o fin che". Quindi la grafia separata è da considerarsi errata, è stata in uso soltanto fino all'Ottocento: "Sentivano un certo rimorso, fin che non avessero fatto il loro dovere" (Alessandro Manzoni, I promessi sposi). Comunque, in alternativa, possiamo usare "fino a che": fino a che c'è vita c'è speranza.

Arrivederci e buono studio!

Claudia V. Lopes

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Pubblicato da Cláudia Valéria Lopes

Cláudia Valéria Lopes è nata a Rio de Janeiro, Brasile. Nel 2001 si è laureata in Lingue straniere (portoghese e italiano) presso l’UFRJ – Universidade Federal do Rio de Janeiro. È traduttrice e insegnante di portoghese e italiano. Ha vissuto in Italia per sette anni, periodo in cui ha potuto approfondire le sue conoscenze della lingua italiana e dare continuità ai suoi studi. Ha lavorato per due anni come lettrice di lingua portoghese (norma brasiliana ed europea) presso l’Università degli Studi di Bari. Dal 2009 vive in Svizzera, dove lavora nel campo dell’e-learning, traduttrice (le sue lingue di lavoro sono: portoghese, italiano, inglese e tedesco) e insegnante di portoghese e italiano. Claudia è fondatrice, amministratrice e redattrice del Blog, della pagina Facebook di Affresco della Lingua Italiana e del canale Youtube. Nel 2021 ha conseguito un master in Didattica della Lingua Italiana come lingua seconda presso l'università E-Campus.

7 pensieri riguardo “Fino (sino) e finché – qual è la differenza?

  1. -Non so fino a quando starei con voi.
    -Può rimanere finchè vuoi.
    -Ci sono tante altre congiunzioni: dobbiamo studiare molto *perché possiamo capire.
    * congiunzione subordinative finali, il utilizzo è corretto?
    Grazie. Abbraccio

  2. Grazie ho trovato interessante come avete spiegato l’argomento
    Vi seguirò un’altra volta, o fino a che la cosa mi incuriosisce.

    Ciaoo
    Antonio

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