La storia del cappuccino

Il cappuccino è una bevanda di origine italiana conosciuta in tutto il mondo, preparata con caffè espresso e latte montato a schiuma, ma pochi sanno quale sia la sua origine.

Secondo la storia, il nome faceva allusione alla somiglianza con l’abito marrone dei cappuccini. A quanto sembra l’idea del cappuccino nacque da una preparazione viennese chiamata “Kapuziner”, fatta a base di caffè, panna montata e spezie, attestata già dalla fine del XVIII secolo, diffusasi, in seguito, nei territori di Trieste e nei possedimenti italiani austroungarici. Comunque, la diffusione del cappuccino italiano risale agli anni trenta del novecento.

Le macchine espresso necessarie per ottenere il caratteristico effetto del cappuccino si diffusero soltanto a partire dai primi anni del XX secolo, con il primo brevetto rilasciato a Luigi Bezzera nel 1901.

Quando si beve e come si prepara il cappuccino?

In Italia la gente suole consumare il cappuccino nel corso della mattina e a colazione (quasi mai durante i pasti). Di solito, viene bevuto zuccherato, accompagnato da cornetti, detti anche croissant, o qualche altro prodotto da forno o pasticceria. La sua preparazione prevede circa 125 ml di latte e 25 ml di caffè, la schiuma – cioè, la crema – deve avere un bell’aspetto e in quantità considerevole. A seconda dei gusti, si può completare la sua preparazione aggiungendo una bella spolverata di cacao o di cannella in polvere.

Nel mondo esistono molte varianti di questa bevanda tipica italiana, le principali sono: cappuccino scuro e cappuccino chiaro. Quale preferite?

Arrivederci e buono studio!

Claudia Valeria Lopes

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Pubblicato da Cláudia Valéria Lopes

Cláudia Valéria Lopes è nata a Rio de Janeiro, Brasile. Nel 2001 si laureò in Lingue straniere (portoghese e italiano) presso l’UFRJ – Universidade Federal do Rio de Janeiro. È traduttrice e insegnante di portoghese e italiano. Ha vissuto in Italia per sette anni, periodo in cui ha potuto approfondire le sue conoscenze della lingua italiana e dare continuità ai suoi studi. Ha lavorato per due anni come lettrice di lingua portoghese (norma brasiliana ed europea) presso l’Università degli Studi di Bari. Dal 2009 vive in Svizzera, dove lavora nel campo dell’e-learning, traduttrice (le sue lingue di lavoro sono: portoghese, italiano, inglese e tedesco) e insegnante di portoghese e italiano. Claudia è fondatrice, amministratrice e redattrice del Blog, della pagina Facebook di Affresco della Lingua Italiana e del canale Youtube. Nel 2021 ha conseguito un master in Didattica della Lingua Italiana come lingua seconda presso l'università E-Campus.

4 pensieri riguardo “La storia del cappuccino

  1. A me piace molto una variante estiva.
    Serve un bicchiere di vetro possibilmente alto, nel quale mettere nell’ordine: caffe doppio, ghiaccio e latte freddo.
    Non mi spiego perchè quasi tutti i baristi siano molto riluttanti a prepararmelo.
    L’articolo molto carino e anche un po ghiotto!

  2. Perché gli italiani non bevono il cappuccino pomeriggio? Mi piacerebbe molto beverlo tutto il giorno.

    1. Ciao, Ivan! Se vuoi prendere il cappuccino dopo pranzo non ci sono problemi, non esiste un divieto.
      Di pomeriggio è comunque normale, io stessa lo prendo frequentemente. Un caro saluto!

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