Ciao a tutti cari amici!
Oggi vi parlo della formazione del plurale della parola “ciglio”. Cominciamo con il definire il significato di questo vocabolo:
Il ciglio – dal latino cĭlĭu(m) “palpebra” – è 1) ciascun pelo ricurvo che nasce nei pressi delle palpebre per proteggere gli occhi.
Per estensione semantica, il termine è passato anche a indicare 2) il bordo della stessa palpebra e 3) le sopracciglia.
Infine, il vocabolo ciglio viene utilizzato anche in riferimento a 4) un bordo esterno, o a un margine, come ad esempio il “ciglio di un burrone”.
Passiamo ora a considerare il plurale della parola presa in esame.
Sono certa che tutti abbiate già sentito questo lemma declinato al plurale nelle due varianti: cigli e ciglia.
Ma allora quale sarà la forma corretta?
Non esiste una forma giusta e una sbagliata: la lingua italiana le adotta entrambe per indicare, però, cose differenti.
I cigli (pl. m.) sono 1) i peli, considerati singolarmente, che vanno a formare le ciglia. Il plurale maschile indica anche 2) i bordi di un fosso, di un burrone o di una strada.
Le ciglia (pl. f.) sono invece 1) l’insieme di tutti i peli che bordano l’occhio.
Ma come si comporta il composto sopracciglio nella formazione del plurale?
State tranquilli… in questo caso sopraccigli e sopracciglia non hanno differenze di significato e sono considerati sinonimi perfetti.
Facciamo qualche esempio:
“Che belle ciglia lunghe che hai! Sembrano quasi finte!”
“A causa dello stress sto perdendo moltissime ciglia.
“Stamattina ho trovato un ciglio sul cuscino e tre ciglia sull’asciugamano, dopo aver lavato il viso.”
“Soffro di vertigini, ecco perché non amo stare sui cigli dei burroni!”
“Ho i capelli così biondi e le sopracciglia così chiare che si vedono appena. Anche le mie ciglia sono quasi bianche e perfino loro sono poco visibili.”
“I tuoi sopraccigli sono molto folti ed estremamente scuri.”
Spero che questo post vi torni utile e che possa essere uno spunto per nuovi approfondimenti.
Intanto vi saluto con affetto e vi auguro buono studio!
Emma De Luca
Bibliografia
- Tullio De Mauro, Il dizionario della lingua italiana, Paravia, Torino, 2007.
- Luca Serianni, Italiano, Garzanti Editore, Milano, 2008.
- Valeria Della Valle, Giuseppe Patota, Il Salvalingua, il manuale più aggiornato per risolvere tutti i dubbi dell’italiano parlato e scritto, Sperling & Kupfer Editori, Milano, 1995.
Grazie mille Emma!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie a te per aver letto e commentato il post 🙂
"Mi piace""Mi piace"