La leggenda dell’albero di Natale

 

Ciao a tutti!

Vi siete mai chiesti come sia nata la leggenda dell’albero di Natale? Ho fatto una piccola ricerca in rete e ne ho trovate due versioni diverse, una più classica e l’altra molto diffusa. Sono tutte e due molto brevi, per cui molto facili da memorizzare e, chissà, da raccontarle ai vostri figli o nipotini. Fatemi sapere nei commenti quale vi è piaciuta di più. Buona lettura!

LA LEGGENDA DELL’ALBERO DI NATALE

Tanto tempo fa, durante una notte d’inverno, un ragazzo fu mandato dalla madre a tagliare qualche ceppo di legna nel bosco. Infatti, i due erano rimasti senza legna da bruciare e stavano morendo di freddo. Il giovane prese con sé un lanternino e la sua accetta, poi si addentrò nel bosco con un piccolo slittino da caricare di legna.
Mentre camminava nel bosco, il ragazzo inciampò in una radice: finì disteso nella neve con il suo lanternino, che si spense. Solo e senza luce, il piccolo taglialegna cercò di ritrovare la strada di casa  a tentoni, ma si perse nel bosco. Girovagò per un’ora nell’oscurità, poi, sfinito, si accasciò accanto al tronco di un’abete.

“Povero ragazzo” pensò l’abete “nessuno dovrebbe patire il freddo nel bosco”. Così, chinò i suoi rami fino a toccare terra e li avvolse intorno al tronco, in modo da proteggere il piccolo taglialegna dal gelo. In questo modo, protetto dalle fitte fronde dell’abete, il giovane riuscì ad addormentarsi e a sopravvivere al gelo.
Al sorgere del Sole, la madre del ragazzo, insieme ai suoi amici, si addentrò nel bosco per cercarlo. Lo trovarono ancora addormentato, avvolto nei rami dell’abete. La luce del Sole faceva scintillare il ghiaccio sui rami, che sembravano coperti d’oro e di diamanti. Il ragazzo, per ringraziare l’albero che gli aveva salvato la vita, piantò un piccolo abete nel giardino di casa e lo addobbò con ghirlande e festoni. Così nacque l’usanza dell’albero di Natale.

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L’ALBERO DI NATALE

C’era una volta un bosco coperto di neve. Quando giunse l’inverno, i taglialegna cominciarono ad abbattere gli alberi e a ricavare i ciocchi di legna da bruciare nei camini. Per primi tagliarono i faggi, poi i castagni e infine i pini e i larici. Uno alla volta, tutte le piante del bosco vennero tagliate, con loro somma gioia: infatti, gli alberi sono felici di trasformarsi in fuoco e calore.

A dicembre, nel bosco era rimasto solo un piccolo abete: era alto come un uomo e il suo tronco era esile e storto.
“Nessuno ti prenderà” gli aveva detto un faggio.
“Sei così piccolo e brutto che nessuno ti vorrà nel suo camino” gli aveva detto un castagno.
“Mi vergogno di essere un tuo parente” gli aveva detto un pino.
E infatti, nessun taglialegna si era preso la briga di tagliarlo e di ricavarne dei ciocchi: così, il povero abete era rimasto solo, a piangere nel gelido inverno.

Una notte, un angelo che passava di lì udì il pianto dell’abete e decise di mettere fine alle sofferenze di quel povero alberello. Tempestò l’abete di luci scintillanti e pose sulla sua sommità una stella d’oro, poi lo avvolse in un chiarore fatato. La mattina, quando i bambini del paese uscirono per giocare, videro da lontano il piccolo abete e corsero a guardarlo da vicino. Tutti rimasero incantati dalle luci di quell’albero al punto che i taglialegna si misero a scavare e, con molta attenzione, lo portarono via con tanto di radici. Lo piantarono in un grande vaso nella piazza del loro paesino, in modo che tutti potessero ammirare le sue decorazioni luminose. E così, quell’abete che era stato tanto bistrattato ebbe l’onore più grande di tutti: portò la luce e la gioia agli uomini. Era nato l’albero di Natale.

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Arrivederci e buon Natale!

Claudia Lopes

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Pubblicato da Cláudia Valéria Lopes

Cláudia Valéria Lopes è nata a Rio de Janeiro, Brasile. Nel 2001 si è laureata in Lingue straniere (portoghese e italiano) presso l’UFRJ – Universidade Federal do Rio de Janeiro. È traduttrice e insegnante di portoghese e italiano. Ha vissuto in Italia per sette anni, periodo in cui ha potuto approfondire le sue conoscenze della lingua italiana e dare continuità ai suoi studi. Ha lavorato per due anni come lettrice di lingua portoghese (norma brasiliana ed europea) presso l’Università degli Studi di Bari. Dal 2009 vive in Svizzera, dove lavora nel campo dell’e-learning, traduttrice (le sue lingue di lavoro sono: portoghese, italiano, inglese e tedesco) e insegnante di portoghese e italiano. Claudia è fondatrice, amministratrice e redattrice del Blog, della pagina Facebook di Affresco della Lingua Italiana e del canale Youtube. Nel 2021 ha conseguito un master in Didattica della Lingua Italiana come lingua seconda presso l'università E-Campus.

20 pensieri riguardo “La leggenda dell’albero di Natale

      1. Qui oggi c’è un ventaccio che soffia dal Nord, questo significa che porterà neve e più freddo…
        Quindi vivi in Inghilterra? Sei italiana o inglese?

      2. A dire il vero, io sono italo-brasiliana (italiana per via del matrimonio dal 2006). Dai un’occhiata a “chi siamo”. L’italiano per me è come se fosse la mia lingua madre. Ho creato questo blog nel 2005 con lo scopo di continuare a studiare questa bellissima lingua. Alla fine, sto aiutando altri stranieri che la vogliono imparare o perfezionare (sinceramente, anch’io imparo qualcosa ogni giorno). Un abbraccio e grazie di partecipare!

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