Ciao a tutti!
Il nostro post di oggi tratta un argomento che porta non pochi problemi agli stranieri che studiano la lingua italiana, cioè, la particella “ci” (vi è ormai più raro rispetto a ci), che può avere svariate funzioni. Tuttavia, in questo post, non parleremo della particella “ne“, per cui vi chiedo di concentrarvi soltanto su un argomento alla volta.
Adesso cerchiamo di capire, attraverso gli esempi, alcuni dei tanti usi della particella “ci”. Inoltre, abbiamo deciso di dividere il post in due “puntate” per non riempirvi d’informazione, va bene? Questa è la prima, quindi mettetevi comodi!
A) valore avverbiale – la particella “ci” funge da avverbio quando usata con verbi di stato o di moto, come andare, venire, essere, restare, rimanere:
– Vai spesso a Parigi? – Sì, ci vado due volte all’anno. andare – verbo di moto | Ci = in quel luogo |
– Vieni in Italia l’inverno prossimo? – Sì, ci vengo. venire – verbo di moto | Ci = qui, in questo luogo |
– Andiamo al cinema stasera? – Ci andiamo. andare – verbo di moto | Ci = in quel luogo |
– Quanto tempo rimarrete in Italia? – Ci rimarremo tre settimane. rimanere – verbo di stato | Ci = qui, in questo luogo; in quel luogo |
– È a casa Carlo? – Sì, c‘è [ci + è]*. essere – verbo di stato | Ci = qui, in questo luogo; in quel luogo |
– Tu conosci bene quel posto? – Sì, ci vado spesso. andare – verbo di moto | Ci = in quel luogo |
*qui non si tratta del verbo “esserci“.
B) complemento indiretto – la particella “ci” sostituisce “con lui, con lei, con loro” oppure “su di lui, su di lei, su di loro”:
– Hai parlato con lui? – Sì, ci ho parlato ieri. | parlare con qlcu. |
– Lavori con Francesca? – Sì, ci lavoro. | lavorare con qlcu. |
– Posso contare su di te? – Certo che ci puoi contare! | fare affidamento su qlcu. o qlco.; confidare su |
c) Pronome dimostrativo – sostituisce nella frase “a ciò, a questo”, “in ciò, in questo”, “su ciò, su questo”. Quindi, dobbiamo usare la particella “ci” con i verbi retti dalle preposizioni a, su e in, come pensare a, credere in/a, contare su, scommettere su, riuscire a:
– Amore, hai pensato a quello che ti ho detto? – Sì, ci ho pensato tutta la giornata! | pensare a questo, a ciò. |
– Ma tu credi a quello che dice lui? – Sì, ci credo. | credere a questo, a ciò. |
– Scommetterai su quel cavallo? – Certo che ci scommetterò. | scommettere su questo, su ciò |
– Credete in Dio? – Sì, ci crediamo. | credere in questo, in ciò |
– Sei riuscito a finire il compito per domani? – Sì, ci sono riuscito. | riuscire a fare questo, ciò |
Attenzione!
Credere in = essere sicuro dell’esistenza di qlcu. o qlco.: credere in Dio;
Credere a = dare credito a qlcu. o a qlco.: è un ingenuo, crede a tutto quello che gli dicono.

Se avete letto con attenzione il post di oggi, vi siete accorti, sicuramente, che è molto importante sapere se il verbo che stiamo adoperando è transitivo o intransitivo, se richiede complemento, da quale (o da quali) preposizione è retto, e così via. Abituatevi a usare il vecchio e buon dizionario cartaceo e non soltanto quelli disponibili sulla rete o i traduttori automatici. Sapere che il verbo parlare, tra l’altro, è retto dalle preposizioni di, con e a vi aiuterà a capire quali delle due particelle usare, cioè: “ci” o “ne”?
Esempi:
– Hai parlato con Anna oggi? – No, non ci ho parlato. | – É vero che tutti parlano di Francesco? – Sì, è vero. Ormai tutti ne parlano. | – Parlerai ai tuoi amici? –Sì, ci parlerò oggi. |
Claudia V. Lopes
Arrivederci e buono studio!
Se il post vi è piaciuto, fatecelo sapere nei commenti!

Grazie,Bianca!Abbastanza ciaro!
Grazie, Bisserka!
Un abbraccio 🙂