Ciao, ragazzi!
L’autunno è arrivato in Europa. Fra qualche settimana le foglie cominceranno a cadere e tutto intorno si tingerà di rosso, giallo e arancio. Dunque, per celebrare l’arrivo della nuova stagione, ho deciso di dedicarvi alcune poesie autunnali, spero che vi piacciano. Se ne conoscete altre, condividetele nei commenti.
Quale stagione dell’anno vi piace di più e perché?
Un caro saluto!
Claudia Lopes

Autunno
(Vincenzo Cardarelli)Autunno. Già lo sentimmo venire
nel vento d’agosto,
nelle pioggie di settembre
torrenziali e piangenti
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora passa e declina,
in quest’autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.In questa notte d’autunno
(Nazim Hikmet – poeta turco)In questa notte d’autunno
sono pieno delle tue parole
parole eterne come il tempo
come la materia
parole pesanti come la mano
scintillanti come le stelle.Dalla tua testa dalla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te
le tue parole, madre
le tue parole, amore
le tue parole, amica.Erano tristi, amare
erano allegre, piene di speranza
erano coraggiose, eroiche
le tue parole
erano uomini.(traduzione di Joyce Lussu)
Autunno
(Marino Moretti)Il cielo ride un suo riso turchino
benché senta l’inverno ormai vicino.
Il bosco scherza con le foglie gialle
benché l’inverno senta ormai alle spalle.
Ciancia il ruscel col rispecchiato cielo,
benché senta nell’onda il primo gelo.
é sorto a piè di un pioppo ossuto e lungo
un fiore strano,un fiore a ombrello,un fungo.Dopo la nebbia
(G. Ungaretti)Dopo tanta
nebbia
a una
a una
si svelano
le stelle.
Respiro
il fresco
che mi lascia
il colore
del cieloLa terra si veste
(Antonio Russo)La terra si veste
del giallo delle foglie
in autunno.
Il vento
raccoglie i sussurri
dei trepidi uccelli
e gioca
coi rami avvizziti
che additano il cielo.
Ho visto danzare
sul mare
tanti pezzetti di luna.Soldati
(G. Ungaretti)
Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglieI pastori
(Gabriele D’Annunzio)
Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare.
Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all’Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d’acqua natia
rimanga ne’ cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d’avellano.E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!Ora lungh’esso il litoral cammina
La greggia. Senza mutamento è l’aria.
Il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquìo, calpestìo, dolci romori.Ah perché non son io co’ miei pastori?
Se il post vi è piaciuto, fatecelo sapere nei commenti!

Cara Claudia, bella la tua scelta. Quelle di Cardelli e di Ungaretti mi piacciono di più. Ma la mia preferita in assoluto è “Settembre” di Gabriele d’Annunzio.
Ciao, Sabine! L’ho appena inclusa alle poesie d’autunno. Grazie del suggerimento. Vediamo se gli altri lo fanno altrettanto. Un caro saluto!
Mi piace la primavera.
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Anche a me! Un abbraccio 🙂
Bravissima per la scelta di queste Poesie!!! Come stai cara?
Ciao, Giusy! Sto bene, anche se un po’ indaffarata (come al solito). Il 4 ottobre devo dare gli esami del Master e ho ancora un bel po’ da studiare. Ieri, non so come, sono inciampata per strada e sono finita a terra con la pancia in su. Non ho rotto nulla, ma ho dolori ovunque…