Ciao a tutti!
Era ormai da un po’ di tempo che volevo scrivere un post sul vocabolo “assai”. Qualche tempo fa una persona mi ha corretto quando l’ho usato. Addirittura mi ha detto che era un vocabolo 100% dialettale! Ma come stanno veramente le cose? Vi dico la verità: non sono poche le volte che lo trovo nei libri di autori famosi di fine Ottocento e inizio Novecento.
Dando un’occhiata in rete, ho trovato alcuni forum in cui si discuteva sulla sorte di questo vocabolo nei giorni nostri. A quanto sembra, è usato maggiormente nell’Italia meridionale (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia), indicando un uso piuttosto regionale e/o dialettale.
Come tanti di voi lo sanno, ho vissuto per sette anni in provincia di Lecce (mio marito è nato da quelle parti), e mi ricordo di aver sentito spesso questo vocabolo, e non soltanto quando parlavano in dialetto, il quale capisco completamente.
È vero, questo vocabolo è ormai caduto in disuso soprattutto al centro e al nord Italia da almeno tre decade ma, al contrario di quanto si possa pensare, “assai” è ITALIANISSIMO e lo troviamo su tutti i vocabolari di lingua italiana usato nei seguenti casi:
Come modificatore di un aggettivo:
- Una donna assai bella. (molto)
- Questo libro è assai interessante. (molto)
- Ho comprato una borsa assai costosa. (molto)
Come avverbio semplice è adoperato soprattutto nell’Italia meridionale, come abbiamo già accennato:
- Oggi ho mangiato assai.
- Ti amo assai.
- Lui ha parlato assai, ma non ha concluso niente.
Con il senso di “a sufficienza, abbastanza”:
- Ho già fatto assai oggi.
Sempre nel sud Italia, principalmente in Sicilia, l’avverbio “assai” viene adoperato, erroneamente, come aggettivo:
- Alla festa c’erano assai bambini. (molti, parecchi)
Nell’ambito familiare con uso antifrastico, cioè opposto, con il significato di nulla, niente:
- So assai io! (non so nulla)
- M’importa assai di lui. (non mi importa niente)
Proverbio - l’assai basta e il troppo guasta!
Sinonimi – molto, tanto, parecchio, abbastanza, sufficientemente
Contrario – scarsamente, insufficientemente
Arrivederci e buono studio!
Claudia V. Lopes
Se il post vi è piaciuto, fatecelo sapere nei commenti!
Bibliografia di base per l’elaborazione dei post:
- Cetroni M.R. et alii, Grammaticando. Cercola (Napoli), Loffredo Editore, 1997.
- SABATINI, Francesco, La comunicazione e gli usi della lingua. Bologna, Loescher editore, 1995.
- DARDANO, Maurizio e TRIFONE, Pietro. Parole e Frasi. Bologna, Zanichelli Editore Spa, 1985.
- SERIANI, Luca. Grammatica italiana. Torino, Utet Editore, 1991.
- Dizionario Garzanti, De Mauro e Lo Zingarelli della lingua italiana online

Come al solito un ottima spiegazione e approfondimento. Sono rimasta sorpresa jell’apprendere che tu comprendi il dialetto leccese, io non comprendo per niente nessun dialetto né quello delle mie origini e tanto menonquello parmigiano nonostante siano ormai più di vent’anni che vi risiedo!!! Un bacione 😘
Cara Giusy, ho vissuto in un piccolo paesino salentino (paesino di mio marito) chiamato Taurisano per ben 7 anni. Il dialetto non lo parlo ma lo capisco quasi al 100%. A dire il vero, ne uso qualche espressione a casa con mia figlia e con mio marito ogni tanto.
Il dialetto salentino è bellissimo! Sicuramente conoscerai il Sud Sound System, vero?
Ti abbraccio forte forte 🙂
Si, il gruppo è forte ma per me cantano arabo 😅. Buona serata 🥰😘
Giusy, ieri ti ho mandato un audio. Un abbraccio 🤗
Ok vado a vedere 😉