«Ho la sensazione di durare troppo, di non riuscire a spegnermi: come tutti i vecchi le mie radici stentano a mollare la terra. Ma del resto dico spesso a tutti che quella croce senza giustizia che è stato il mio manicomio non ha fatto che rivelarmi la grande potenza della vita.»
(Alda Merini – La pazza della porta accanto)
Ciao a tutti!
Come avrete sicuramente notato, sono un’innamora della poesia, quindi, spero che anche voi lo siate! In diverse occasioni, vi ho proposto delle poesie di Alda Merini ma questa è la prima volta che le dedico un post con la lettura (fatta da me) di alcune sue poesie che mi piacciono tantissimo (a dire il vero, tutta la sua poesia mi piace).
Dunque, buona lettura e buon ascolto!
Il video è stato elaborato da Claudia V. Lopes
1 – In cima ad un violino
In cima ad un violino
ci sta forse un respiro
che nessuno raccoglie
perché è un senso d’amore.
Tu suoni per il vento e viaggi
dove la pace sussurra tra le piante
tutta una nostalgia.
2 – Tu te ne sei andata
Tu te ne sei andata
hai lasciato dietro di te
il chiaro profumo dell’ombra,
o fiore di questo mio corpo
o specie martoriata di figlia,
tu te ne sei andata
uno spazio di vento che ha indurito il mio cuore.
3 – Ho acceso un falò
Ho acceso un falò
nelle mie notti di luna
per richiamare gli ospiti
come fanno le prostitute
ai bordi di certe strade,
ma nessuno si è fermato a guardare
e il mio falò si è spento.
Alda Merini
Poetessa italiana (Milano 1931 – ivi 2009). Annoverata tra le maggiori voci poetiche del Novecento, esordì con due liriche pubblicate da G. Spagnoletti nell’Antologia della poesia italiana 1909-1949 (1950); nello stesso periodo frequentò G. Manganelli e S. Quasimodo. Al 1953 risale il suo primo volume di versi, La presenza di Orfeo, in cui già si manifesta l’intreccio di temi erotici e mistici caratteristico della sua produzione. Dopo Tu sei Pietro (1961) ebbe inizio un silenzio artistico durato vent’anni. Nel 1984 diede alle stampe una delle raccolte più importanti, La Terra Santa, seguita da L’altra verità. Diario di una diversa (1986). Con Ballate non pagate (1995) ha vinto il premio Viareggio. Ha pubblicato ancora: Clinica dell’abbandono (2003), in due volumi che raccolgono poesie scritte negli anni Novanta e componimenti successivi; Nel cerchio di un pensiero (teatro per voce sola) (2005), raccolta di poesie dettate per telefono a M. Campedelli; La carne degli angeli (2007). Autrice anche di prose (tra le quali Delirio amoroso, 1989; La vita facile, 1996), M. ha ottenuto vari riconoscimenti ed è stata candidata al premio Nobel per la letteratura dall’Académie française (1996) e dal Pen Club Italiano (2001). Nel 2019 la figlia Emanuela Carniti ha ricostruito la complessa vicenda umana della poetessa nell’intenso testo biografico Alda Merini, mia madre. (Treccani.it)
(Foto di Alda Merini Wikipedia)
Fatemi sapere nei commenti se il post vi è piaciuto e se c’è qualche poeta/poetessa italiano/a che vi piaccia.
Claudia V. Lopes